MOVIMENTO ANTISPECISTA

MACELLAZIONE RITUALE E PROCEDURE DI ABBATTIMENTO

 

Con il nome di ‘macellazioni rituali’ si indicano le ‘procedure’ per l’abbattimento degli animali non umani a fini alimentari e consumistici (pelli e altri derivati) prescritte da autorità religiose generalmente appartenenti a comunità ebraiche o islamiche, benché le relative scritture (Bibbia e Corano) non specifichino in dettaglio come dovrebbe avvenire la macellazione, limitandosi in genere a prescrivere il divieto di mangiare gli animali non umani ‘macellabili’ (non tutti lo sono, a seconda delle varie fedi) con il loro sangue e pronunciando formule di rito per ringraziare il loro dio di tale permesso.. Nulla è detto circa o stordimento preventivo. Pertanto, gli animali suddetti vengono sgozzati con coltelli (o macchine apposite) molto affilati, per tranciare loro il più rapidamente e profondamente possibile la gola e far uscire velocemente il massimo sangue possibile, accelerando così la morte del soggetto.

Analoga procedura, con le debite differenze tecniche, è seguita in ogni altra parte del mondo industrializzato, essendo prescritto dalle relative leggi che lo sgozzamento e il dissanguamento a fini sanitari sia preceduto in genere (perché le eccezioni sono innumerevoli non potendosi operare in tal modo ad esempio per ogni volatile o piccolo animale, ecc.) da un colpo sparato alla testa con una pistola speciale a proiettile captivo, che rientra dopo il colpo, provocando lo svenimento o lo stordimento del soggetto. Non è però previsto che lo stordimento effettivo sia riuscito, in quanto non sono previsti controllori esterni a tale operazione. Tale è ad esempio la procedura di abbattimento imposta da un preciso regolamento della UE, ossia una legge che deve essere rispettata da tutti gli Stati membri.

Per tali ragioni riteniamo corretto parlare, in entrambi i casi, di ‘macellazione rituale’, dove per tale non si vuole intendere quella prescritta dai testi religiosi per i sacrifici al relativo dio, bensì si vuole intendere il ‘rito’ o ‘procedura’ da seguire, al di là della fonte, religiosa o meno, di tali disposizioni.

Le ferme condanne che spesso si sentono pronunciare per il metodo in uso presso le comunità religiose o presso i macelli autorizzati dagli Stati ai fini del consumo di tali carni da parte dei credenti di tali religioni, a causa delle sofferenze che tale metodo provocherebbe agli animali non umani, non citano però mai, contemporaneamente, le procedure obbligatorie in uso presso gli Stati della UE e le deroghe concesse per suini, volatili, e tanti altri animali non umani, i quali vengono uccisi nei modi più diversi, certo non preceduti da stordimento, in quanto ritenuti veloci e indolori, ma non è detto sia così. Fermo restando che i filmati che spesso sono diffusi non sono certificati, e che in qualsiasi macello gli operatori possono comportarsi crudelmente violando le regole.

È quindi stata ritenuta opportuna una attenta disamina di entrambe le metodologie, alla luce delle reali prescrizioni delle comunità ebraiche e islamiche e degli Stati comunitari al fine di informare e cercare di evitare giudizi sbilanciati dettati da credenze e preconcetti. Invitiamo pertanto a leggere il documento sottostante, precisando, al di là di ogni considerazione comparativa, che la macellazione degli animali non umani e tutto ciò che comporta va condannata moralmente ovunque esista la possibilità di cibarsi o utilizzare fonti alternative, quale pratica non necessaria, a seguito delle scoperte della scienza medica e dell’alimentazione nella seconda parte del 1900.